"ISCRIZIONI SCUOLA CALCIO"

2016-2017-2018

1963: nasce l’U.S. Provese

La costruzione del primo vero campo sportivo di Prova risveglia le coscienze degli appassionati di calcio locali, grazie soprattutto all’intraprendenza di don Fausto. Nel giro di poche settimane viene così allestita una squadra composta esclusivamente da ragazzi di Prova, con la chiara intenzione di aggregare la gente del paese con la scusa del calcio. Ne fanno parte inizialmente i vari Renzo Verlato, Giulio Marconi, Nello Bianchini, Antonio Mazzon, Gianni Chilese (detto “Capua”), Santo Caloi, Roberto Brunello, Lorenzo Danese ed altri ancora. Molti di loro continueranno a far parte della storia calcistica locale. La neonata squadra partecipa così, nell’estate del 1963, ad una serie di tornei che fanno aumentare ancora di più la passione per il calcio tra gli sportivi di Prova. E la passione sfocia ben presto nella nascita della prima società sportiva del paese. A volerla è lo stesso don Fausto, che chiama al suo capezzale un gruppo di ragazzi vicini alla Parrocchia, che siano possibilmente eruditi o che sappiano almeno scrivere. I loro nomi sono quelli di Efisio Franco (classe 1928, di professione tipografo), Remigio Verlato ed Enzo Faccio. Nasce così l’Unione Sportiva Provese, il cui primo consiglio direttivo è formato dal presidente Efisio Franco, dal vice presidente Remigio Verlato (fratello di Renzo) e dal segretario Enzo Faccio. La prima maglia indossata dai calciatori provesi e ottenuta in regalo grazie a don Fausto, è di colore azzurro, con collo a “V” e, qualche anno più tardi, una striscia orizzontale gialla all’altezza del petto. Da questo momento, sino a metà degli anni Settanta, chiameremo dunque “azzurri” i calciatori della Provese, anche se in qualche circostanza, all’atto della presentazione della domanda di ammissione ai campionati, la società indicherà come colori ufficiali il giallo ed il blu (in realtà azzurro). Ma perché proprio l’azzurro? La scelta nasce dal fatto che non c’è un accordo preciso sui colori della maglia tra i dirigenti della neonata U.S. Provese, composta da tifosi juventini, milanisti ed interisti. Per non scontentare nessuno quindi vengono scelti i colori della nazionale italiana di calcio.

Con la stagione 1963-64 hanno dunque inizio ufficialmente i cinquant’anni di storia delcalcio provese. Ed il primo allenatore della compagine azzurra è Nereo Creazzo, ex mediano dellaSambonifacese anni Cinquanta che soltanto da un paio di stagioni ha chiuso con il calcio giocato. Oltre al gruppo dei provesi, rappresentato in particolare da Romano Baldo, Santo Caloi, Antonio Mazzon e Dino Nardi, buona parte dei restanti giocatori viene da Brendola, dove don Fausto era stato sacerdote fino all’anno prima. A Prova, a bordo di una Fiat Seicento blu, giungono così i terzini Cisco dalle Alte di Ceccato e Massignan da Montebello, oltre al regista Romio da Altavilla. Gli altri elementi che compongono la squadra sono il portiere Bocchese e il difensore Lora dalla Lobia, i mediani Zoppi (ex Tregnago negli anni Cinquanta) da San Martino e Tracco da San Bonifacio, il centrocampista Martini da Castelletto e il centravanti Targon da Villabella. Nella squadra sono dunque presenti anche alcuni ragazzi provenienti dalla Lobia ma nessuno da Locara, definita a quel tempo “la piccola Russia” per via della spiccata inclinazione della frazione verso le ideologie del comunismo, nemico dichiarato del cattolicesimo. I giocatori azzurri vengono subito ribattezzati “i pitochi de la Prova”, per sottolineare la grande modestia di mezzi a disposizione dell’U.S. Provese nella sua stagione d’esordio. Ma in realtà la squadra azzurra può vantare alcune ottime individualità come il regista Alberto Romio (classe 1942, proveniente dalla Sambonifacese), bravissimo a stoppare il pallone, il mediano sette polmoni Dino Nardi (detto “Viscia”, un vero e proprio motorino in campo), l’ala sinistra Santo Caloi, molto dotato tecnicamente, e il centravanti Angelo Targon. La fascia di capitano viene invece affidata a Adriano Zoppi, classe 1936, mediano con un passato nelle file delTregnago a metà anni Cinquanta.

La Provese si appresta dunque a disputare il suo primo campionato ufficiale e viene inserita nel girone D di Terza Categoria, un raggruppamento piuttosto competitivo di cui fanno parte alcune realtà storiche del calcio dilettantistico. Sono presenti infatti compagini di grande blasone come il Tregnago, l’Aurora Veronella, il Ronco, la Napoleonica ed il Bovolone, squadra contro la quale gli azzurri di Prova debuttano nella prima giornata del torneo. L’incontro, seguito sugli spalti della “busa” da un folto e curioso pubblico, termina in parità sull’1-1 nonostante la grande esperienza della compagine bovolonese.

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